Lo sappiamo quasi tutti che le previsioni in Borsa non valgono quasi nulla, ma a noi umani piace comunque l’idea che qualcuno abbia il dono del futuro in tasca. I broker e le case d’investimento devono incitare sempre a movimentare il portafoglio (la maggior parte dei guadagni e dei bonus arrivano da questa fonte) e c’è qualcosa di ancestrale in noi umani nel credere negli “stregoni” o in Maga Maghella, perché come cantava Raffaella Carrà: “se ti va brutta, se ti va bella. Nel tuo futuro leggerà..”
D’altra parte se a un risparmiatore rispondi “non so” cosa accadrà da qui a 12 mesi (la risposta intellettualmente più onesta) fai la figura di quello che “non è del mestiere” come direbbe Checco Zalone.
Sono numerosi in proposito gli studi anche scientifici che sono stati fatti nell’analizzare ex post le previsioni degli esperti per verificare se ci prendevano. Qualche anno fa un report del CXO Advisory Group ha analizzato 6.582 analisi su titoli effettuate da 68 esperti nel periodo 2005-2012 e ha scoperto che la loro precisione media era del 47%. Peggio di testa o croce!
Nel 2015 tre scienziati israeliani hanno pubblicato uno studio in cui hanno valutato sistematicamente circa 1.000 “raccomandazioni di esperti” nelle puntate del programma di borsa della CNBC “Talking Numbers” per un periodo di ben 3 anni e li hanno divisi in due categorie.
Le analisi di tipo fondamentale da quelle di tipo tecnico ulteriormente divise poi ciascuna in 5 sottocategorie: “Acquisto forte”, “Acquista”, “Mantieni”, “Vendi” e “Vendita forte”.
Dopo ogni nove mesi, la performance effettiva è stata assegnata alla raccomandazione corrispondente ed è stato osservato il rendimento degli analisti fondamentali e tecnici più noti di Wall Street per verificarne l’affidabilità.
Il risultato è stato abbastanza sconfortante (se compravi l’indice di mercato facevi nettamente meglio) e soprattutto disastrose per gli analisti fondamentali, quelli che guardano soprattutto ai bilanci ed elaborano dettagliate previsioni da qui a 5 anni di quali saranno gli utili futuri delle aziende.
Nel campione osservato quando consigliavano “vendi”, i titoli mediamente salivano (del 6,2% nei successivi 9 mesi), mentre quando consigliavano acquista o acquista fortemente (“strong buy”) scendevano (fra il -0,4% e il -3,8%)… Annamo bene!
In ogni caso, le previsioni per il 2024 dei mega esperti, se proprio vuoi saperlo e te ne troverai a parlare nelle prossime settimane sotto l’albero di Natale e vuoi fare la figura di quello che è informato, sono “tiepidamente positive”.
Il team economico di JPMorgan Chase & Co ha titolato il report sulle previsioni 2024: "Non sono innamorato ma sono aperto alla persuasione".
Un titolo insolito per un report finanziario e il prossimo anno potremmo magari aspettarci “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” ricordando il compianto Massimo Troisi che ci lasciava proprio 20 anni fa (era il giugno 1994).
L’obiettivo medio dei report sulle previsioni 2024 prevede un guadagno del 3,5% nell’S&P 500 (il mercato azionario motore dell’azionario mondiale), secondo i dati raccolti da Bloomberg.
Gli strateghi di Bank of America Corp., BMO Capital Markets e Deutsche Bank AG sono tra le case d’investimento che si aspettano che l’indice S&P 500 avanzerà nuovamente l’anno prossimo, riportandolo oltre il massimo storico di inizio 2022. Previsioni un po’ meno ottimistiche arrivano da Goldman Sachs Group Inc. e Société Générale che prevedono ancora che i prezzi azionari saliranno leggermente entro la fine del 2024, anche se rimarranno appena al di sotto del picco precedente.
Di certo c’è che il 2024 sarà caratterizzato da numerose elezioni importanti nel mondo (a partire dagli Stati Uniti) e si calcola che più della metà della popolazione mondiale sarà chiamata alle urne.
Fra questi 8 dei Paesi più popolosi del mondo terranno le elezioni nel 2024: India, Stati Uniti, Indonesia, Pakistan, Brasile, Bangladesh, Messico (dove potrebbe essere eletta una donna per la prima volta) e Russia (qui è facile prevedere chi vincerà). Si voterà anche in Corea del Sud e nel Vecchio Continente per il Parlamento Europeo. E anche nel mio condominio spero che faremo fuori l’attuale amministratore.
Sul tema elezioni Usa, si possono leggere commenti preoccupati se dovesse rivincere Trump, come il settimanale L’Economist che nella copertina di qualche settimana fa ha ricordato come Donald Trump se rieletto potrebbe rappresentare “il pericolo per il mondo” nel 2024. Ma è possibile anche leggere commenti (questo, per esempio, pubblicato sul francese Les Echos) che dicono che se verrà rieletto Trump sarà “fiesta” per Wall Street.
Possibile a questo punto che non succeda nulla e sulle elezioni Usa in proposito vi segnalo l’uscita sul tema del nuovo libro di Glauco Maggi (giornalista economico-finanziario di lungo corso, che vive negli Stati Uniti e scrive per La Stampa, Libero, Investire ed altre testate) e che ha da poco pubblicato un libro interessante (“Ron DeSantis: l’italo-americano che sfida Trump”) sul candidato italo-americano che sta cercando dentro il Partito Repubblicano di opporsi alla candidatura di Donald Trump.
Fra l’altro l’Istituto Bruno Leoni ha organizzato il 12 dicembre a Milano alle 8,45 (anche in video conferenza) un incontro sul tema: “Biden versus Trump: e se invece fosse una corsa a tre?” con la partecipazione proprio di Glauco Maggi e se siete interessati all’argomento potete approfondire lo scenario a stelle e strisce.
Fra gli elementi che ricorrono comunque di più nella lettura dei report sulle previsioni 2024 questi i più ricorrenti che così si possono sintetizzare:
- L'ascesa dei partiti populisti, i conflitti in corso e un rapporto difficile con la Cina contribuiscono alla frammentazione dell'ordine mondiale, aumentando l'incertezza sulla politica economica;
- Ritorno degli investimenti a reddito fisso: I titoli di stato a breve termine e le obbligazioni societarie in euro sono predetti come i favoriti, con rendimenti totali previsti positivi nella maggior parte dei segmenti di mercato;
- Non si prevedono aumenti dei tassi di interesse: questo sia per gli Stati Uniti che per l'Eurozona;
- BlackRock un po’ controcorrente al sentiment generale sull’obbligazionario dice nell’ultimo aggiornamento settimanale di non andare troppo dietro alla sirena delle durate obbligazionarie lunghissime, perché il premio da pagare a chi detiene bond lunghi potrebbe salire visto che molti Stati dovranno emettere sempre più bond per finanziare deficit statali crescenti;
- A causa dell'aumento dei tassi di interesse, la politica monetaria dovrebbe rallentare l'inflazione e la crescita;
- Riguardo i mercati vi è una preferenza maggiore verso l’Europa rispetto agli Stati Uniti ma è da anni che si ripete questo refrain;
- Goldman Sachs che lo scorso anno è stata la casa d’investimento che maggiormente è andata vicina al pronostico presenta per il 2024 una visione più equilibrata quest’anno e consiglia una "migliore diversificazione" e non si sbilancia su particolari asset.
C’è scritto insomma dentro questi report un po’ tutto e il contrario di tutto come al Gran Balôn, lo storico e pittoresco mercato delle pulci di Torino.
Ognuno può trovarci quello che vuole e tutti dire che hanno fatto l’affare. Chi compra e chi vende.
Stai bene, investi bene (e prevedi bene)