Lettera settimanale EXTRA
 
 
 




Ciao da Roberta Rossi, responsabile della consulenza di SoldiExpert SCF.



 
 
 

Se avete una figlia adolescente che sta per compiere gli anni preparatevi anche a spendere centinaia di euro. Per un paio di sneaker firmate, marca Nike modello Air Jordan. In negozio o sul sito ufficiale costano dai 300 euro in su. Sempre che troviate il numero e il modello che cercate e naturalmente ve lo possiate permettere. In caso contrario c’è il web. 


Così molti dei nostri ragazzi passano ore sul telefonino per cercare di acquistare le scarpe da ginnastica più di moda sui siti di rivendita. La domanda è altissima. L’offerta scarsa. I prezzi di certi modelli da paura. Nel 2021 Sotheby's ha venduto le sneakers "Nike Air Yeezy 1", indossate dal rapper Kanye West, per 1,8 milioni di dollari. Nel 2020 Dior ha prodotto 4500 scarpe AIR DIOR identiche ai modelli classici di Air Jordan ad eccezione del famoso smoosh della Nike realizzato in jacquard Dior Oblique. Online costano decine di migliaia di euro. Ormai anche a New York se non calzi un paio di Air Jordan non sei nessuno, e infatti tantissimi adolescenti (e non solo coloro che abitano a Manhattan) le indossano dei colori più diversi.


Così Michael Malekzadeh ha deciso di entrare nel business creando qualche anno fa il sito Zadeh Kicks. Si è indebitato a tassi altissimi e ha iniziato a vendere scarpe da ginnastica. I modelli più ricercati al prezzo più basso. Così tanti privati e anche diversi commercianti hanno iniziato a comprare sneaker di tendenza in sempre maggiori quantità. 


Malekzadeh nel 2015 ha anche concesso un’intervista a Forbes per spiegare come iniziare da zero un’attività quando le banche non vogliono finanziarti. Ovviamente a posteriori non c’è molto da cui prendere esempio. 


Una volta, ha spiegato Malekzadeh “ho dovuto rimborsare $ 110.000 per 75.000 presi in prestito". Nessun problema visto che i soldi entravano copiosi. Le persone versavano un anticipo per assicurarsi sul sito Zadeh Kicks i modelli di sneaker più ricercati e con queste entrate Malekzadeh rimborsava i prestiti. Le sneakers (che noi “boomer” chiamavamo da ragazzi semplicemente scarpe da ginnastica) sono state trasformate così in un investimento alternativo grazie anche alla grancassa di influencer e media compiacenti a caccia sempre di storie e pseudo megatrend acchiappa clic. 


Michael Malekzadeh raccoglieva denaro dai clienti (una vera e propria catena di Sant’Antonio delle sneaker) promettendo loro che avrebbero ricevuto modelli rari di scarpe da ginnastica, da tre a sei mesi dopo che avevano lasciato la fabbrica, e in quantità stravaganti e irrealistiche.


Su Instagram come sui social gli youtuber (anche italiani) più di tendenza spiegavano che investire in sneaker era il futuro. E se un asset digitale con sottostante il nulla può moltiplicare anche in pochi mesi per decine di volte non c’è da stupirsi che qualcuno possa anche pensare che una scarpa prodotta per poche decine di dollari in Vietnam si possa rivendere anche a migliaia di euro se dopo pochi mesi si crea il “movimento” giusto.   


I clienti di Malekzadeh erano pronti ad aspettare a lungo, credendo che i prezzi delle sneakers potessero solo salire e che avrebbero avuto tutto il tempo per rivenderle a loro volta con profitto una volta consegnate. Il business andava talmente a gonfie vele che Malekzadeh aveva prevenduto sul suo sito qualcosa come 600.000 paia di Nike. Peccato che di queste scarpe ne ha consegnate solo il 10%


La giustizia americana lo ha accusato ad agosto di frode e riciclaggio di denaro per un importo di 85 milioni di dollari. 70 milioni corrispondono alle perdite di privati e 15 a quelle di istituti finanziari, a cui Malekzadeh deve denaro, come American Express e PayPal. Michael Malekzadeh, che si dichiara non colpevole, rischia diversi decenni di carcere. 


Chi ha versato gli anticipi rischia di vedere sfumato parte del suo investimento perché l’autorità giudiziaria ha in mano per risarcirli solo 60.000 paia di scarpe sequestrate che verranno messe in vendita online.


Dai giornali internazionali Malekzadeh è stato ribattezzato il “Madoff delle scarpe da ginnastica”, capace di creare uno schema Ponzi grazie a un’attività apparentemente florida basata non sui ricavi effettivi ma sul continuo ingresso di nuovi clienti che entravano nel meccanismo degli “anticipi” necessari per assicurarsi le scarpe a un prezzo scontato in cambio di un ritardo di 3-6 mesi nella consegna. 


Molti dei truffati hanno dichiarato di essere diventati clienti abituali dopo che i primi acquisti effettuati erano andati bene. Grazie all’enorme denaro circolante che entrava nella società in caso di mancata consegna del bene i clienti venivano rimborsati (con i soldi dei nuovi entranti). Tutto pur di presentare il business come affidabile e redditizio e attirare nuovi soggetti che finanziavano inconsapevolmente lo schema Ponzi


Secondo gli esperti citati dall'agenzia Bloomberg, lo stock di scarpe da ginnastica sequestrate, comprese più di mille copie appartenute a Michael Malekzadeh, dovrebbe coprire solo una piccola parte delle perdite. I clienti ancora in attesa delle loro scarpe da ginnastica, non consegnate, sono esposti per 70 milioni di dollari


Fare soldi in Borsa sarà anche difficile ma fare soldi in modo molto alternativo e alla moda, come dimostra questo caso, forse lo è ancora di più.


Buona Vita e buon weekend,

 


 

Responsabile Consulenza Personalizzata SoldiExpert SCF

 

LA RASSEGNA STAMPA DEL FINE SETTIMANA

 
 
Rassegna stampa
 
 
 
 

Da agosto è diventato vincolante chiedere al risparmiatore le sue preferenze sul fronte ESG. La storia sembra prendersi beffa del timing dell’entrata in vigore di questa normativa poiché da inizio anno l’unico settore in positivo da inizio 2022 è proprio quello legato all’energia e ai combustibili fossili (+40%).


Nell’ultimo anno poi ci sono stati diversi casi anche clamorosi di “greenwashing” ovvero aziende o gestori che si sono dati una bella “pennellata” di verde e sostenibile per costruirsi un’immagine ingannevolmente positiva. Salvatore Gaziano, in questo contributo per il quotidiano Domani, passa in rassegna tutte le problematiche emerse dalla nuova normativa in materia di sostenibilità delle scelte finanziarie anche sul fronte del rischio del venir meno della diversificazione di portafoglio.

 
 
 

LA PILLOLA VIDEO CONSIGLIATA QUESTA SETTIMANA

 
 
Video Ufficio di Lerici
 
 
 
 

Se vuoi dare un’occhiata al luogo in cui lavoriamo, questo video è perfetto. Girato nell’ufficio di Lerici, racconta con la voce di Marco Porticelli conduttore di Radio Montecarlo, chi siamo e cosa facciamo. Immersi nelle pareti color Blu Galapagos nell’ufficio di via Roma 47 riceviamo su appuntamento, mentre a Milano è possibile incontrarci nelle molte sedi di Spaces.

 
 
 

IL VIDEO LUNGO DA VEDERE SABATO O DOMENICA

 
 
Video Portfolio Revolution
 
 
 
 

Il video dedicato ai gestori e alle strategie che hanno cambiato il mondo degli investimenti offre diversi spunti per migliorare la propria gestione di portafoglio. Gli anni difficili ci sono stati anche per loro ma a volte è proprio dalle lezioni più dure che si impara come ripartire meglio e con il piede giusto.

 
 
 

L'ANALISI DA LEGGERE NEL WEEKEND

 
 
Portafoglio 60/40
 
 
 
 

Quando i mercati non girano per il verso giusto c’è bisogno di più informazione e di maggiore qualità. E’ proprio quello che offre il canale SoldiExpert Lab che raccoglie e traduce la migliore stampa internazionale e le analisi degli uffici studi più importanti del mondo. Abbonarsi costa poco (da 3 euro al mese) e ne vale la pena!

 
 
 

IL PODCAST DEL FINE SETTIMANA

 
 
Lettera audio
 
 
 
 

La Cina, un gigante con i piedi d'argilla? Tra crisi immobiliare, disoccupazione crescente e "apri e chiudi" continui per la politica zero Covid, la Cina di Xi Ping si trova oggi in forti difficoltà su diversi fronti. La crisi geopolitica sta minando la globalizzazione su cui la Cina ha prosperato anche promuovendo un capitalismo selvaggio che oggi sta provocando terremoti finanziari e sociali.


Ne parliamo nell'ultima puntata di RadioBorsa.

 
 
 

LA CITAZIONE DEL FINE SETTIMANA

 
 
Citazione della settimana
 
 
 
 

La diversificazione, che è la regola numero 1 nella costruzione di un portafoglio solido, spesso viene ricordata quando un investimento molto specifico innesca la retromarcia. Come nel caso delle aziende tecnologiche di cui una giornalista del Financial Times, Clare Barrett ricorda che per qualcuno sono state una zavorra nel portafoglio quest’anno “I titani della tecnologia hanno subito una discesa del 31% dall'inizio di quest'anno: una bella lezione sull'importanza della diversificazione".

 
 
 

FERMOPOSTA

 
 
 
 

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