| | | | Ciao da Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF. La scorsa settimana abbiamo assistito a una performance positiva dei mercati azionari globali, trainati principalmente dalla forza delle azioni statunitensi e dal rafforzamento del dollaro. Al contrario, le azioni europee e dei Paesi emergenti hanno mostrato un andamento più statico (negativo per quelle italiane), mentre il settore obbligazionario ha registrato un risultato complessivamente positivo.
|
|
|
| In Europa persistono preoccupazioni legate alla potenza economica degli Stati Uniti, guidati a breve da Trump, soprattutto se quest’ultimo deciderà di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale nei confronti di un’Europa spesso divisa e impantanata tra regolamentazioni e veti vari. A complicare ulteriormente lo scenario, i venti di guerra in Ucraina continuano a inquietare gli investitori con il rischio di un’escalation del conflitto. I recenti dati economici deludenti hanno accresciuto l’aspettativa di un possibile intervento più deciso da parte della BCE per fronteggiare la debolezza economica dell’area, con molti analisti che ora prospettano un taglio dello 0,5% dei tassi d'interesse. Al momento le società europee quotate sui listini risultano a sconto del 40% rispetto ai concorrenti statunitensi in termini di rapporto prezzo-utili. Tuttavia, molti analisti (e noi siamo d’accordo) concordano sul fatto che, oltre al supporto monetario, l'Europa necessiti di riforme strutturali per rafforzare la propria economia nel lungo termine. Meno leggi e regolamenti di ogni tipo, lacci e lacciuoli, più libertà d’impresa e meno difesa dello status quo. |
|
|
| | Nel frattempo, la nomina di Scott Bessent come successore di Janet Yellen al Tesoro americano è stata ben accolta a Wall Street e sui mercati anche in Europa. Bessent, ex collaboratore di George Soros e fondatore di Key Square Group, ha promesso una "nuova età dell'oro per gli Stati Uniti" ed è visto come una figura più moderata rispetto al presidente rieletto e ad altri membri della futura amministrazione. Sarà compito suo implementare le politiche promesse da Donald Trump, quali ad esempio l'aumento delle tariffe doganali e l'accelerazione dei tagli fiscali, pur gestendo il deficit. Prima della sua nomina, Bessent ha dichiarato di preferire un approccio graduale nell'applicazione dei dazi, aprendo alla possibilità di negoziare in merito alla loro entità. Infine, UniCredit ha presentato un'offerta di circa 10 miliardi di euro per l'acquisizione di Banco BPM, accordo che potrebbe creare una delle maggiori banche europee per capitalizzazione di mercato. |
Todo cambia. Passera voleva con Illimity Bank fare la banca senza limiti ma la Borsa non perdona: -77% in 3 anni mentre il Ftse Banks sale del 133% In sintesi Nel focus della Lettera Settimanale evidenzio l'attenzione su un caso che sta suscitando notevoli preoccupazioni tra molti risparmiatori: la situazione di Illimity Bank. Le azioni della banca fondata da Corrado Passera hanno subito un drastico calo, passando da circa 14 euro tre anni fa a meno di 3 euro oggi. Quasi il -80% a fronte di un indice del settore bancario che è più che raddoppiato. Questa significativa perdita di valore riflette non solo le difficoltà nel settore dei crediti deteriorati, ma anche le sfide attuate dalle mutevoli condizioni del mercato, in particolare l'aumento dei tassi di interesse, che hanno mutato lo scenario di interi settori e società quotate. Sebbene Illimity Bank stia cercando di riposizionarsi e rassicurare la fiducia degli investitori, l'incertezza persiste, soprattutto in assenza di un nuovo piano strategico e di un modello di business in grado di generare fonti di entrate stabili, altamente redditizie e in crescita. Vi invito a esplorare l'analisi completa nel testo seguente per comprendere meglio le dinamiche in gioco e l'impatto che queste possono avere sul futuro della banca. |
“Quando i fatti cambiano, io cambio la mia opinione. Lei cosa fa, signore?”. È una frase famosa attribuita all’economista più influente dell’ultimo secolo, John Maynard Keynes, e mi è tornata in mente diverse volte in queste settimane mentre analizzavo, insieme ai miei collaboratori di SoldiExpert SCF, alcuni portafogli e investimenti di risparmiatori che ci hanno chiesto un primo check-up gratuito del proprio portafoglio. Chi si affida a noi può contare su un team di consulenti finanziari ed esperti fidati (un vero e proprio team multidisciplinare) per collaborazioni a lungo termine e di grande valore aggiunto. Questa è l’essenza e il cuore del servizio che io e Roberta abbiamo voluto portare nella consulenza finanziaria indipendente in questi anni oltre all’indipendenza e alla ricerca continua e approfondita che, insieme all’esperienza, restano fondamentali. Capita però ancora spesso di vedere portafogli di risparmiatori zeppi di fondi di investimento con costi stellari che ogni anno si mangiano, implacabilmente e senza alcun valore aggiunto, parti significative del patrimonio. Spesso, inoltre, sono presenti scelte estreme su titolini e talvolta titolacci, dove le ragioni che sostengono l’investimento si basano su una fede talvolta cieca nel ritorno ai prezzi di carico, anche se la società presenta oggi prospettive completamente diverse rispetto all’investimento iniziale. L’esistenza di “target price” (un “circo” di cui ho scritto dettagliatamente nel libro “Bella la Borsa, peccato quando scende” nel 2006) spesso offusca il giudizio, per non parlare di pareri non disinteressati profusi da parte di chi è costretto, come al casinò, a tenere sempre alta l’attenzione ed è magari anche in conflitto di interessi. “Investire è semplice, ma non è facile” ha ricordato più volte Warren Buffett, e l’esperienza e la ricerca continua, unite a una mente aperta, sono pilastri fondamentali. Se si pensa che i mercati si adatteranno alle nostre attese, ci sono alte probabilità che se ne uscirà purtroppo con le ossa rotte. Queste qualità si acquisiscono con il tempo e, spesso, dopo aver realizzato anche delle perdite che potremmo quasi definire “formative”. Oppure rivolgendosi a chi fa questo mestiere e non vende ”olio di serpente”, ovvero una soluzione facile e risolutiva del tipo raccontare che esistono sui mercati strategie, strumenti o portafogli miracolosi che consentono sempre di guadagnare senza discese o operazioni chiuse in perdita. In un prossimo video di Expert Risponde sul nostro canale YouTube, parleremo del caso degli ETF e dei fondi legati alle energie rinnovabili, spinti al massimo nel 2020-2021, ma che sono poi collassati nell’ultimo biennio, lasciando incastrati diversi risparmiatori. In un mondo che cambia incessantemente, e questo non è sempre un male, molti sono i settori che, con il forte rialzo dei tassi di interesse degli scorsi anni (non è sempre “colpa di Trump”) hanno visto le prospettive e i business plan fatti sulla carta cambiare drasticamente, soprattutto in peggio. Mi è venuto in mente questo perché non pochi risparmiatori, che per conto loro hanno acquistato e/o mantenuto il titolo, ci hanno segnalato il caso di Illimity Bank, le cui azioni, come potete vedere dal grafico, hanno un andamento sempre più divergente rispetto al settore bancario. Tre anni fa, il titolo viaggiava intorno ai 14 euro, mentre in questi ultimi giorni è sceso sotto i 3 euro (-77% dividendi compresi) e nell’ultimo mese ha visto accelerare la corsa ribassista. Cosa sta succedendo? Le ambizioni di Corrado Passera di insegnare ai banchieri italiani come si gestisce una banca sembrano mostrare qualche problema di “execution”. Il confronto grafico tra la nuova banca alla “Passera” e l’indice delle banche “old style” è impressionante. |
|
|
|  |
Corrado Passera, ex consulente McKinsey, già braccio destro di De Benedetti in Olivetti, Cir e Mondadori, già amministratore delegato del Banco Ambroveneto (poi divenuta Intesa SanPaolo), già amministratore delegato di Poste Italiane e ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti (governo Monti), è, come è noto, il fondatore e amministratore principale di Illimity Bank, nata nel 2018 e quotata al segmento STAR di Borsa Italiana da settembre 2020. Ora la banca si trova da qualche tempo in mezzo a un guado, perché ha dovuto rivedere drasticamente le proprie ambizioni iniziali e il suo posizionamento strategico. L'istituto bancario, nato con l'idea di innovare il mercato con un approccio focalizzato soprattutto sui crediti deteriorati (NPL) e l'implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate, si confronta oggi con un contesto in rapida evoluzione che sta mettendo a dura prova le sue strategie e la fiducia degli investitori. Una delle idee chiave su cui si basava il business plan di Illimity Bank sin dalla fondazione era quella di puntare forte sui crediti “marci”, ovvero rilevare pacchetti miliardari di NPL ("Non-Performing Loans") da altre banche e finanziarie a valori scontati, occupandosi poi del loro recupero. Stiamo parlando, in termini semplici, di prestiti che un individuo o un'impresa ha ricevuto da una banca ma che, per vari motivi, non riesce più a rimborsare secondo il piano di pagamento concordato. Per un po’ di tempo questo business si è rivelato redditizio, ma la situazione è drasticamente cambiata negli ultimi anni. Illimity Bank si era, infatti, riempita per miliardi e miliardi di euro in valore nominale di questi crediti “distressed” e su questi contava di fare la maggior parte dei propri utili, presentando al mercato un business plan di utili crescenti e significativi. Tuttavia, qualcosa è andato storto, come lo stesso Corrado Passera ha ammesso all'ultima assemblea della società e durante le ultime presentazioni. Vi sono stati fattori in parte prevedibili, ma soprattutto imprevedibili, secondo Passera. Quello prevedibile è rappresentato dalla regolamentazione, che imponeva a Illimity di ridurre nel tempo questa “scommessa”. Quello imprevedibile, e non previsto nei piani, è stato l'aumento vertiginoso dei tassi di interesse post-pandemia. I tassi, infatti, saliti oltre il 5% (quando era stato formulato il piano originario i tassi erano vicini allo zero), hanno reso questa attività, quasi per definizione a tasso fisso, molto meno interessante e remunerativa. Ciò ha provocato un forte ridimensionamento del settore, diventato decisamente meno appetibile e redditizio, come si evince anche dal crollo in Borsa di DoValue, che opera nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati per conto di banche e industrie, che proprio in questi giorni è dovuta ricorrere a un aumento di capitale. Il settore inoltre risulta penalizzato anche dalla diminuzione dei flussi di NPL all’interno delle stesse banche commerciali. Illimity Bank ha quindi sterzato, decidendo di non investire più in NPL e comunicandolo a febbraio di quest’anno, in occasione della presentazione dei risultati 2023, che annunciavano un utile record di 104 milioni di euro. Un piede è rimasto nel settore del “credito difficile”, ma con garanzie e asset sottostanti, cioè crediti garantiti da asset immobiliari e altri beni ipotecabili, mentre la banca ha iniziato a liberarsi di buona parte dei crediti “distressed” acquistati nel passato per uscire dal settore. Illimity Bank ha affermato di voler tornare a essere la banca delle PMI, puntando per esempio sul factoring, ovvero lo smobilizzo di fatture, che riflette la sua rifocalizzazione verso il credito alle piccole e medie imprese e il business dei riassetti aziendali. Tuttavia, al mercato era stata venduta nel passato un’altra storia, dove la maggior parte degli utili, compresi quelli del 2023 e futuri, arrivavano proprio dai crediti stressati o “distressed”. Come sostituirli? Gli operatori hanno iniziato a perdere fiducia in Passera e il suo management, nonostante le rassicurazioni, in attesa di un nuovo piano industriale che dovrebbe arrivare fra qualche mese. Un tempo troppo lungo per il mercato, che ha spinto alcuni fondi speculativi ad andare anche short sul titolo. Nel frattempo, il bilancio e le ultime trimestrali evidenziano come la banca di Corrado Passera, nonostante questa situazione complessa, sia riuscita a incrementare la raccolta con conti di deposito remunerati, grazie a tassi di interesse offerti nettamente più elevati rispetto a quelli offerti dalla media delle banche tradizionali italiane. La raccolta totale di Illimity è diversificata e quella retail vale oltre 3,4 miliardi di euro di cui 3 miliardi di euro provenienti dalla piattaforma illimitybank.com, (+26%), ed è costituita per l'85% da depositi a termine. Il costo della raccolta è così cresciuto e a concorrere agli utili hanno contribuito alcune poste straordinarie di bilancio e altri business su cui Illimity conta di generare valore. Va ricordato che il piano di Illimity Bank, e il mercato quindi ragionava anche su questi “numerini” presentati dal management nel 2021 che prevedevano un utile di 140 milioni di euro per il 2023 e di 250 milioni per il 2025. Nel 2023 l’utile è stato decisamente inferiore e si era parlato all’epoca di una traslazione, magari di un anno, sugli obiettivi; i risultati delle ultime trimestrali con il cambio di “pelle” mettono in completa revisione tutti questi utili previsti. Nel frattempo, il titolo Illimity è passato da una capitalizzazione di Borsa superiore a 1 miliardo e 250 milioni nel suo punto massimo ai 245 milioni di euro attuali. All’ultima trimestrale 2024, dunque, siamo a circa un quarto del patrimonio, un valore imbarazzante per una “neo” banca fintech senza sportelli e digitale che voleva insegnare a fare la banca alle altre banche “old” che, invece, continuano a generare utili seguendo la "vecchia maniera”. Ovvero grazie alla forbice tra tassi attivi e tassi passivi applicati ai correntisti e al risparmio gestito, settore in cui Illimity Bank è per lo più assente. Secondo le dichiarazioni di Passera, Illimity Bank può contare su una "riserva" di potenziali utili non ricorrenti legati alle partecipazioni non strategiche e ad alcune operazioni straordinarie, come l’accordo fatto negli scorsi mesi con Apax Partners, che prevede la creazione di un player tecnologico nel settore dell’intelligenza artificiale e del software bancario. E che dovrebbe generare una plusvalenza di una cinquantina di milioni di euro. A leggere l’ultima trimestrale, una piccola bacchettata è arrivata a Illimity da parte della Banca d’Italia, che ha suggerito una diversa valorizzazione riguardo l’impatto sugli indicatori patrimoniali (che si presentano comunque elevati) di una cartolarizzazione di NPL: il regolatore ha raccomandato di conteggiare i guadagni solo quando incassati. Le incertezze sul titolo continuano poi ad essere alimentate dalla mancanza di un piano strategico aggiornato e dallo stillicidio delle vendite, che coinvolgono anche un amministratore di una società del gruppo Illimity, il quale sta cedendo da diversi mesi “per motivi personali” parte del suo pacchetto, dando un segnale non certo incoraggiante, lamentano molti piccoli azionisti. Inoltre, come osservano alcuni analisti che seguono il titolo, l’aggiornamento del piano industriale, visto che quello precedente è ormai superato, potrebbe non essere annunciato prima di sei mesi, anche in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione previsto per aprile 2025. Nel frattempo, sul mercato si rincorrono periodicamente le voci, smentite da Corrado Passera, di un possibile coinvolgimento bancario con cessione della licenza al gruppo Azimut, che sta lavorando da mesi per il lancio della sua banca fintech per le PMI. Intanto, i risultati del terzo trimestre di Illimity sono stati inferiori alle attese, con ricavi netti e commissioni in calo e costi operativi leggermente più elevati rispetto alle previsioni. |
 |
Tutti fattori che hanno contribuito a una revisione al ribasso delle stime di utile netto per il periodo 2024-2026 da parte dei broker (che “sparano” sempre target price generosi, anche se in calo forte, trimestre dopo trimestre, come si vede dall’immagine), riflettendo un approccio sempre più prudente verso la banca e i numeri forniti dalla società. Stai bene, investi bene, |
|
|
| | Responsabile Strategie d'Investimento SoldiExpert SCF |
P.S. Continua la nostra rubrica "Expert Risponde", nella quale, ogni settimana, rispondiamo alle domande più frequenti che riceviamo dai nostri clienti e dai risparmiatori che ci scrivono. Questa settimana, a una domanda di un risparmiatore sul famoso BTP Italia, hanno risposto Barbara Giani (la nostra "Bond Girl" o, più professionalmente, esperta di mercato obbligazionario) e Marco Cini. Dopo le recenti emissioni di questo particolare BTP, legato all'inflazione, alcuni risparmiatori hanno espresso delusione per le cedole staccate. Per questo, abbiamo analizzato nel dettaglio questi strumenti, offrendo una risposta basata sui numeri (come ci piace fare). Vista la grande quantità di domande ricevute sul mercato obbligazionario, è molto probabile che rivedremo Barbara anche in altri video. Buona visione! |
|
|
| LA CITAZIONE DELLA SETTIMANA |
|
|
| Quando i fatti cambiano, io cambio la mia opinione. Lei cosa fa, signore? John Maynard Keynes |
|
|
| | Continua la nostra rubrica "Expert Risponde", nella quale, ogni settimana, rispondiamo alle domande più frequenti che riceviamo dai nostri clienti e dai risparmiatori che ci scrivono. Questa settimana, come avevamo anticipato, Barbara Giani (la nostra "Bond Girl" o, più professionalmente, esperta di mercato obbligazionario e consulente finanziario indipendente di SoldiExpert SCF) e Marco Cini (consulente finanziario indipendente di SoldiExpert SCF) hanno risposto ad una domanda di un risparmiatore sul famoso BTP Italia. Come si valutano, come si confrontano con quale criterio si inseriscono in un portafoglio. Vista la grande quantità di domande ricevute sul mercato obbligazionario, è molto probabile che rivedremo Barbara anche in altri video. Per non perderti i prossimi video, iscriviti al nostro canale YouTube. P.S.: Per chi preferisce ascoltarci mentre cucina, guida, corre o porta fuori il cane, siamo disponibili anche su Spotify e Apple Podcast. |
|
|
| COSA ABBIAMO PUBBLICATO SU SOLDIEXPERT LAB |
|
|
| Prosegue più forte che mai la pubblicazione di contenuti di valore su SoldiExpert Lab che in questi mesi si è arricchito di nuovi contributor. In pieno lockdown, ad aprile 2020 avevamo creato SoldiExpert Lab, un canale a pagamento a partire da 10 euro al mese (+ Iva), per condividere analisi, report e il meglio della ricerca finanziaria che riceviamo da tutto il mondo, sintetizzando quello che ci appare più interessante per gli investitori. Per devolvere poi interamente i proventi di questa attività in iniziative di beneficenza, contribuendo a progetti nel Terzo Settore, di onlus che abbiamo deciso di sostenere, offrendo naturalmente totale tracciabilità di tutti i versamenti effettuati. Anche in quest'ultima settimana abbiamo pubblicato contenuti esclusivi: |
|
|
| | | Hai una dritta su qualcosa su cui io o i miei colleghi analisti e consulenti finanziari dovremmo indagare in una prossima Lettera Settimanale o nella nostra rubrica Expert Risponde sul nostro canale Youtube? Vuoi dare un parere su quello che hai appena letto? Non vedi l'ora di dirmi che mi sbaglio su qualcosa? Rispondi a questa e-mail e vedrò il tuo messaggio. |
|
|
| SoldiExpert SCF Vera Consulenza Indipendente. SEDE LEGALE: Via Filippo Sassetti, 32 - 20124 Milano SEDE OPERATIVA: Via Roma, 47 - 19032 Lerici (Sp) Numero Verde 800 03 15 88 - Mail info@soldiexpert.com - Fax +39 02 700 562 002 www.soldiexpert.com |
DISCLAIMER (avvertenze e privacy) In ogni caso le analisi e notizie riportate vogliono fungere da supporto alle idee, agli studi e all'iniziativa personale dell'investitore, che rimane pienamente responsabile delle operazioni svolte e si prega fare riferimento alle AVVERTENZE (cliccando qui) sull'utilizzo dei nostri contenuti I siti elencati sono di proprietà SoldiExpert SCF Srl: tutti i diritti riservati |
Non vuoi più ricevere queste informazioni? Se desideri annullare l'iscrizione e non ricevere più tutti i nostri futuri messaggi (sic!) clicca qui. |
|
|
|
|
|
| | |
|